La rassegna della Valmalenco assegna 14 titoli italian9 a staffetta.
Mancano pochi giorni ai Campionati Italiani di staffette di corsa in montagna di Lanzada: la rassegna atletica si appresta a dare un’occasione importante per inseguire un titolo tricolore a circa 800 atleti il 5-6 giugno ed è stata presentata ieri, martedì 25 maggio 2021, nella sede del Comune della Valmalenco. Fonte: https://primalavaltellina.it/sport/lanzada-tricolore-presentati-i-percorsi-delle-gare/
Lanzada e la Valmalenco saranno tricolori con una settimana di anticipo. La stagione 2021 riporterà nel comune malenco (uno dei cuori pulsanti della corsa in montagna della Lombardia e della provincia di Sondrio) un Campionato Italiano. Il lungo weekend che assegnerà tutti i titoli delle staffette del mountain running, dalla categoria Cadetti/e (Under 16) al settore Assoluto e ai Master, non sarà però il 12 e 13 giugno come inizialmente programmato, bensì sabato 5 e domenica 6 giugno: «Abbiamo chiesto l’anticipo di una settimana per evitare la concomitanza con la nuova data dei Campionati Italiani Juniores e Promesse su pista a Grosseto e dare così ai giovani interpreti della corsa in montagna anche la possibilità di essere protagonisti nel mezzofondo» è il pensiero della Sportiva Lanzada organizzatrice, guidata dal presidente Serafino Bardea. Il “menù” prevede ora i Campionati Italiani Allievi/e di staffette e il Trofeo Nazionale Cadetti/e di staffette nel pomeriggio di sabato 5 e i Campionati Italiani Assoluti, Juniores e Master di staffette nella mattinata di domenica 6 giugno. Fonte : podist.net
5-8 agosto 2021 – Trekking in Valmalenco, la Regina delle Alpi Retiche – Lombardia
E’ difficile descrivere la bellezza selvaggia e dirompente di questa valle e del suo territorio. Terra di confine, al di là di creste e colli c’è la Svizzera, così vicina e così simile nel paesaggio. Terra piena di storia e di montanari, di cultura alpina secolare. E là, sopra tutti c’è il Bernina con il suo massiccio, il 4000 più orientale delle Alpi. Cammineremo come al solito in valloni e percorsi diversi tra loro, per cercare di carpire il più possibile di questo magnifico tratto di Alpi. Il nostro “campo base” sarà l’accogliente Rifugio Zoia, da dove potremo gustare e godere di prodotti locali e di paesaggi mozzafiato anche all’ora di cena..trekking adatto ad escursionisti allenati e desiderosi di scoprire nuovi sentieri. Fonte e programma della gara: escuriosandotrekking.it
È il primo successo da professionista del talento valtellinese: è anche in testa alla classifica del Tour de l’Ain
In mezzo ai nomi altisonanti del ciclismo internazionale da ieri brilla ancora di più la stella di Andrea Bagioli (Deceuninck Quick Step).
Il ventunenne di Lanzada con un diploma di perito in tasca conseguito all’Itis di Sondrio, alla prima vittoria da professionista ha sorpreso, ma solo fino a un certo punto, chi ancora non ne conosceva il valore espresso nelle categorie di avvicinamento al professionismo, aggiudicandosi la vittoria nella prima tappa del Tour de l’Ain 2020, corsa a tappe in terra francese che il giovane ciclista di origini malenche sta affrontando con la maglia del “wolfpack”, il team appartenente alla massima categoria del World tour che apprezzandone le innate qualità lo scorso anno gli mise sotto il naso il primo contratto della carriera nel ciclismo che conta.
Una grande frazione
Una vittoria di assoluto prestigio e di grande valore, confermato da chi ieri è stato protagonista nelle fasi finali della prima frazione della corsa a tappe transalpina. Andrea Bagioli ha sorpreso sulla linea di arrivo Primoz Roglic, campione sloveno che non ha nemmeno bisogno di molte presentazioni dopo che lo scorso anno fu il vincitore della classifica finale della Vuelta a Espana. Una grande azione quella di Bagioli, che dapprima ha seguito la progressione di Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) per poi superare con una grande rimonta allo sprint proprio il campione sloveno. Senza dimenticare che nelle prime posizioni dell’ordine di arrivo figura anche un altro nome pesante come quello di Egan Bernal, ultimo vincitore al Tour de France.
Poco più di un anno fa avevamo compiuto un volo di ricognizione in elicottero sopra il percorso della VUT (Valmalenco Ultradistance Trail), ad un paio di settimane dalla sua terza edizione. Sorvolando la Val di Togno, dopo aver “doppiato” il Pizzo Scalino, il vulcanico Fabio Cometti ci aveva confidato la sua “pazza idea” di lanciare la 100 Miglia del Bernina. I piani per il futuro sono infatti molto ambiziosi e richiederanno impegno e spirito di sacrificio agli ultrarunners.
Approfittando delle limitazioni imposte all’attività sportiva dalla pandemia, che hanno provocato l’annullamento della quasi totalità delle gare della scorsa primavera e di quelle estate in corso, il Comitato Organizzatore della VUT (anch’essa a malincuore ma inevitabilmente cancellata) ha invitato il fortissimo ultratrailer bergamasco Oliviero Bosatelli a provare una “long distance” da centosessanta chilometri in chiave VUT 2021 ed a farlo proprio nei giorni in cui la VUT stessa avrebbe dovuto andare in scena. Non si è trattato però di un’operazione nostalgia ma di una scelta beneaugurante e dei primi passi di un progetto proiettato nel futuro. La già attesissima “100 Miglia del Bernina” arriverà a sfiorare i diecimila metri di dislivello positivo, ampliando ai “seguaci” delle ultradistanze l’offerta di un evento ancora giovane (è nato nel 2017) ma già molto quotato. Partito dalla centralissima Piazza Garibaldi a Sondrio (cuore pulsante del capoluogo valtellinese e della classicissima Valtellina Wine Trail di inizio novembre), Bosatelli ha intrapreso un lungo viaggio al cospetto delle vette che delimitano la Valmalenco: Piz Bernina, Monte Disgrazia e Pizzo Scalino, quest’ultimo montagna-simbolo di questa valle che si apre immediatamente a nord di Sondrio e culmina ai 4049 metri della vetta del Bernina, il “quattromila” più orientale della catena alpina.
l quadro generale lo affidiamo all’organizzatore Fabio Cometti:
“La Valmalenco Ultradistance Trail è nata con il preciso intento di promuovere il nostro territorio, i suoi rifugi e l’Alta Via della Valmalenco (uno degli itinerari escursionistici classici dell’arco alpino, ndr). Già a partire dall’anno prossimo, alla nostra prova principe da 90 chilometri (e 6000 metri di dislivello positivo) ne affiancheremo due che definire di contorno sarebbe limitativo: una vera e propria 100 miglia, appunto, ed una più abbordabile 35K. Senza dimenticare la confermatissima prova a staffetta da tre elementi per squadra che scatterà da Chiesa Valmalenco (non più da Lanzada, nuova startline della 35K) insieme alla 90K e naturalmente su questa stessa distanza. Ciò ci permetterà di completare la nostra offerta, con una proposta a tutto campo: medie, lunghe e lunghissime distanze”.
Sondrio e Valmalenco, nel cuore della Valtellina, è un territorio caratterizzato da una natura selvaggia, ma generosa
La roccia più diffusa in Valmalenco è il serpentino. Numerose sono le falesie in grado di soddisfare qualunque arrampicatore. Quella dello Zoia è un’ottima palestra naturale per chi vuole allenarsi e migliorarsi in un ambiente naturale unico, dove spesso si possono incontrare i migliori atleti italiani e non solo. Le altre falesie a più tiri sono quelle della Val Poschiavina, della diga di Campo Moro, del Torrione Porro e della Sentinella della Vergine. Fonte: meteoweb.eu
Sci alpino, tradizionale kermesse sulle nevi malenche con podio assoluto completato da Pedrolini e Martinelli. Il Mini Gigantone ha visto prevalere Giorgio Bracchi.
La neve, arrivata così poche volte nella stagione invernale, ha pensato bene di “rimediare” facendosi rivedere a inizio aprile, appena un paio di giorni prima del classico Gigantone del Palù, posto sempre a chiusura della stagione dello sci a Chiesa Valmalenco. Così, a causa del manto fresco, l’organizzazione per motivi precauzionali è stata costretta quasi a dimezzare il percorso per gli adulti e quello per le categorie giovanili fino ai Ragazzi.
Inoltre, per la nebbia presente a intermittenza, le competizioni hanno dovuto subire alcune interruzioni in attesa che la visibilità tornasse a livello normale. Piccoli inconvenienti, che però nulla hanno tolto alla mattinata conclusa all’esterno dei Campanacci, con un rancio a base di polenta e costine.
Ricca la premiazione. Oltre a coppe e medaglie sono state sorteggiate dieci biciclette; principali sponsor di giornata Credito Valtellinese e la sezione Avis di Valmalenco.
Come ogni anno, il Trofeo dedicato a Enrico Lenatti è stato assegnato al più veloce sul percorso del Gigantone. Lo ha conquistato Enrico Berlinghieri, sceso in 2.07.25, che ha preceduto di appena 24/100 Nicola Pedrolini e di 26 Angelo Martinelli.
Il Mini Gigantone ha visto la consegna del Trofeo Bianco Lenatti a Giorgio Bracchi, che ha fatto registrare il tempo di 1.28.17. Quest’anno è stato aggiunto un altro premio a carattere familiare. Sommando i tempi delle due gare sono risultati vincitori Mauro Gadda e il figlio Matteo.
prima del classico Gigantone del Palù, posto sempre a chiusura della stagione dello sci a Chiesa Valmalenco. Così, a causa del manto fresco, l’organizzazione per motivi precauzionali è stata costretta quasi a dimezzare il percorso per gli adulti e quello per le categorie giovanili fino ai Ragazzi.
Inoltre, per la nebbia presente a intermittenza, le competizioni hanno dovuto subire alcune interruzioni in attesa che la visibilità tornasse a livello normale. Piccoli inconvenienti, che però nulla hanno tolto alla mattinata conclusa all’esterno dei Campanacci, con un rancio a base di polenta e costine.
Ricca la premiazione. Oltre a coppe e medaglie sono state sorteggiate dieci biciclette; principali sponsor di giornata Credito Valtellinese e la sezione Avis di Valmalenco.
Come ogni anno, il Trofeo dedicato a Enrico Lenatti è stato assegnato al più veloce sul percorso del Gigantone. Lo ha conquistato Enrico Berlinghieri, sceso in 2.07.25, che ha preceduto di appena 24/100 Nicola Pedrolini e di 26 Angelo Martinelli.
Il Mini Gigantone ha visto la consegna del Trofeo Bianco Lenatti a Giorgio Bracchi, che ha fatto registrare il tempo di 1.28.17. Fonte: laprovinciadisondrio.it
Nicola Bagioli si prepara al debutto nella Corsa rosa
Il Talamonese Francesco Gavazzi e il malenco Nicola Bagioli saranno ai nastri di partenza dell’edizione numero 102 in partenza sabato da Bologna
Un traguardo importante per il ciclismo valtellinese, che schiera due suoi rappresentanti ai nastri di partenza della corsa più amata e seguita. Da un lato il Malenco classe 1995 al debutto, dall’altra l’esperto talamonese del 1984 pronto a ben figurare in una gara affrontata anche in passato. Fonte: laprovinciadisondrio.it
Dopo le medaglie ai Campionati del mondo un altro grande successo per Giovanni Rossi la Coppa del mondo di sci alpinismo nella categoria juniores.
Complimenti Giovanni sempre più in alto!!!
Notizie, appunti, eventi, ricordi e impressioni.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.