Valtellina: la stagione sciistica 2010/11 inizia il 6 Novembre

Le nevicate di fine ottobre sostengono gli intenti delle località sciistiche, il 27 Livigno ha aperto il primo anello di fondo, il 6 di novembre Bormio e Madesimo aprono le prime piste di discesa e S. Caterina Valfurva l’anello di fondo. . . . si parte!
Neve e sole, binomio ideale per chi ama la montagna e lo sci, condizioni che in questi giorni rendono felici gli operatori turistici della Valtellina e gli amanti degli sport invernali.
Oltre un metro di neve ai 3.000 metri della Cima Bianca di Bormio, con un giusto mix tra il manto di neve artificiale che già da metà ottobre si stava accumulando grazie ai cannoni per l’innevamento artificiale e poi la sorpresa della copiosa nevicata dei giorni scorsi che ha ricoperto non solo le cime, ma ha imbiancato la Valtellina fino alla quota di 1.000 metri.

fonte: Radio TSN

Caspoggio: 60 chilometri di piste

Un totale di 60 chilometri di piste da sci, Caspoggio è la culla virtuale delle zone sciistiche. Questa zona non è particolarmente vasta, ma ha comunque molto fascino. Il paesaggio naturale che la circonda è affascinante, e viene spesso descritta come un balcone con una vista indimenticabile sul maestoso Piz Bernina. Qui è possibile trascorrere una vacanza invernale indimendicabile. Chi desidera noleggiare sci ed attrezzatura invernale a Caspoggio, troverà molti centri noleggio sci, con consulenza da parte di personale qualificato. Nella zona sciistica ci sono 23 km di piste facili, 21km di piste difficili e 16 km di piste nere – insomma, ce n’è per tutti i gusti!

fonte:  rentandgo.it

Il vino del Presidente

Correva il Luglio 2003 quando l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca, in visita istituzionale a Sondrio, assaggiarono durante la cena istituzionale in Prefettura un giovanissimo Moscato Rosa, in fase di sperimentazione: fu amore al primo assaggio.

A sette anni dal debutto in società, Triacca propone quello stesso vino al grande pubblico, in edizione limitata, con un grande evento alla Tenuta “la Gatta” di Bianzone, previsto per il 25 ottobre.

fonte: vaol.it

Orso in Valmalenco

Un orso, avvistato alcune settimane fa in Valmasino, è stato immortalato da una fototrappola a raggi infrarossi posizionata nei boschi di Arcoglio, in Val Torreggio, nel territorio comunale di Torre Santa Maria (Sondrio),
dagli agenti della Polizia provinciale capitanati dal comandante Maurizio Frenquelli.
L’orso è stato ripreso mentre era intento a mangiare nel bosco.
Non dovrebbe esserci comunque nessun pericolo per le persone, poichè l’orso solitamente si comporta in modo schivo e timoroso e preferisce evitare l’uomo.

fonte: cronacalive.it

Rifugio Motta

dal Blog del Rifugio Motta http://rifugiomotta.blogspot.com/:

E’ un Rifugio alpino nel cuore della Valmalenco. La vista mozzafiato, la cura dei particolari, l’accoglienza del personale, prelibati piatti valtellinesi renderanno il tuo soggiorno indimenticabile. Ideale per il tuo relax e lo sport, a 2236 m slm, a 15 min dall’arrivo della funivia Snow Eagle o a 1h30min da S.Giuseppe, è il giusto punto di partenza per imprese estreme o per trascorrere giornate rigeneranti immersi nella natura. E d’inverno..passa a trovarci e rituffati tra le piste!

Santa messa alla Cima Giovanni Paolo II°

Giornata indimenticabile domenica 22 agosto in alta quota in Valmalenco, alla cima Pizzo Scalino a quota 3323 alla presenza di Sua Eccelenza monsignor Diego Coletti, Vescovo della Diocesi di Como

200 persone hanno assistito alla Concelebrazione della Santa Messa da parte del Vescovo e del Parroco di Chiesa in Valmalenco don Alfonso Rossi, alla presenza di numerosi valligiani e turisti, saliti dai diversi versanti, dei sindaci dell’Unione della Valmalenco e di Chiuro e Ponte in Valtellina e del consigliere regionale Gianluca Rinaldin.

fonti e dattagli: vaol.it e malenco.it

Intervista all’autore di “27 agosto a Campo Moro”

Riprendiamo la presentazione del nuovo romanzo di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi http://www.invalmalenco.it/2010/08/romanzo-ambientato-in-valmalenco/

L’autore, il Milanese Sergio Roedner, ha accettato di concederci una breve intervista.

Da cosa nasce l’idea di ambientare il romanzo in Valmalenco?

Ho ambientato il romanzo in Valmalenco perchè la conosco fin da bambino e perché le dighe (delle quali ho assistito alla costruzione) hanno sempre esercitato su di me un fascino non privo di una certa inquietudine!

Allora conosci la valle da molti anni?

Nel triennio 1959-1961 ho passato le vacanze coi miei genitori in una casa di Vassalini di proprietà di Matilde Pedrolini, e ci sono tornato molte volte negli anni 80, questa volta alla Locanda Vassalini. E’ proprio ai primi anni 80 che risale la prima stesura del romanzo, rivisto e pubblicato quest’anno. Frequento tuttora la Valmalenco, dove sono ospite fisso dell’Edelweiss di campo Franscia.

E’ importante l’ambientazione per lo svolgersi della narrazione?

L’ambientazione è fondamentale nel romanzo perché crea un contrasto tra la bellezza della natura incontaminata e la follia distruttrice di un gruppo di terrotisti; è inoltre uno scenario ideale per le “peripezie” dei protagonisti alla ricerca della salvezza e della verità sui loro rapporti.

Sono riconoscibili le località della Valmaelnco?

I luoghi nel racconto sono riconoscibilissimi e descritti con buona precisione (tenendo conto che non sono un montanaro): in particolare parte della vicenda si svolge sul percorso dal Rifugio Cristina a Piazzo Cavalli.

Quali sono le tue precedenti esperienze di scrittore?

Ho pubblicato l’Orologio di Armin (Marinotti editore), una storia della famiglia di mio padre all’epoca delle persecuzioni razziali, e Il piombo e l’anima  (Atì editore) un romanzo ambientato a Milano durante le seconda guerra mondiale.

Qualche altra notizia su di te?

Sono insegnante, istruttore di karate e (non a tempo pieno) scrittore. Oltre ai tre libri di cui vi ho parlato, ho pubblicato tre volumi sul karate, l’ultimo dei quali (Karate per la sopravvivenza) curiosamente contiene anch’esso un capitolo dedicato alla Valmalenco.

Nel ringraziare Sergio per le informazione che ci ha fornito, pubblichiamo un brano del capitolo del volume “Karate per la sopravvivenza” citato:

……. Lo scenario da me prediletto per le mie passeggiate estive (recentemente ribattezzate trekking!) è la Valmalenco, una convalle della Valtellina, negli anni ’60 meta popolare dei vacanzieri milanesi, oggi un po’ decaduta dal suo rango a vantaggio di località più esotiche. Per chi frequenta la Valmalenco, allora come oggi, l’escursione per eccellenza è quella ai rifugi Carate (la quasi omonimia con l’arte marziale è del tutto casuale) e Marinelli-Bombardieri, a 2600 metri di quota.
Non ci sono difficoltà alpinistiche di rilievo, ma la salita dal fondovalle al rifugio Carate è piuttosto aspra nella prima parte ed esasperante nella seconda, a causa del succedersi di valloncelli che fanno scomparire e riapparire il rifugio, dando sempre l’illusione di essere prossimi alla meta. Dal Carate alla Marinelli c’è poco più di un’ora, inizialmente in piano, ma nella mezz’ora finale l’impressione è quella di dare la scalata a una fortezza intagliata nella roccia, ed ogni gradino costa sudore e fatica.
Premesso questo soprattutto con l’intento di impressionare i lettori con la durezza dell’impresa, ammetto volentieri che, come nel caso più famoso dell’ascensione di Francesco Petrarca al Monte Ventoux, alla Marinelli salgono tranquillamente tutti, compresi anziani e bambini. C’è in molti di loro un sogno più grande: quello di compiere un giorno il circuito completo, che prevede il ritorno attraversando la vedretta di Caspoggio, un ghiacciaio tranquillamente transitabile nella bella stagione, e passando dal rifugio Bignami. ……

fonte: ilmiolibro.it

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