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La ricetta dei pizzoccheri

I pizzoccheri alla valtellinese sono un piatto tipico della tradizione della Valtellina. Molto apprezzato soprattutto nei mesi freddi, potete prepararli per portare un po’ d’aria di montagna sulle vostre tavole. Trovarli non è difficile, sono infatti venduti imbustati come pasta secca preparata tipicamente con la farina di grano saraceno.

Ingredienti:
* Pizzoccheri: 400 gr
* Aglio: 1 spicchio
* Cipolle: 1
* Formaggio bitto: 150 gr
* Burro: 40 gr
* Verza: 250 gr
* Patate: 250 gr
* Salvia: 8 foglie
* Parmigiano: 100 gr
* Olio: ½ bicchiere
* Sale: q.b.

Ricetta e preparazione

1. Lavate, sbucciate e tagliate a cubetti le patate, lavate e tagliate a listarelle la verza e tritate finemente la cipolla.
 Quindi, fate cuocere per una ventina di minuti le patate e la verza in una bella pentola d’acqua ben salata fino a che le verdure non saranno tenere.

2. Aggiungete i pizzoccheri e fate cuocere per 10 minuti. 
Intanto fate rosolare in una padella la cipolla, l’aglio e la salvia a fuoco basso, senza però farli diventare neri. 
A questo punto scolate la pasta e le verdure.

3. In una ciotola bella grande fate uno strato di pizzoccheri, bagnateli con un po’ di soffritto e metteteci sopra del formaggio bitto e del parmigiano grattugiato.
 Rimescolate il tutto per un minuto.

* Difficoltà:Media
* Tempo:100 min.
* Persone:4
* Calorie:200/persona

Giro d’Italia 2011: primi sopralluoghi per la tappa Orobica

Davide Cassani ha pedalato sulle strade che ospiteranno il Giro d’Italia 2011, per le consuete riprese video che presenteranno la tappa del giorno successivo sui canali RAI. Il giudizio di Cassani sulla parte finale della tappa che si conclude in Val Brembana è di estrema prudenza: «Una frazione che potrebbe riservare sorprese». A fargli compagnia Ivan Gotti che il 26 maggio vedrà l’arrivo della corsa rosa nel suo paese di San Pellegrino Terme.

fonte e dettagli: altarezianews.it

Valtellina: 42ª festa Valtellinese nella capitale

Numerosi, come ogni anno, i convalligiani della capitale presenti alla tradizionale Festa Grande. Domenica 13 febbraio, alle ore 13, oltre 350 convenuti, molti con famiglia al completo, si sono ritrovati presso il ristorante “Rinaldo all’Acquedotto” sulla via Appia Nuova. In uno scenario prestigioso alle porte di Roma, la provincia di Sondrio era degnamente rappresentata, soprattutto la costiera dei Cech.

C’erano valtellinesi di Civo, Cevo, Roncaglia, Cercino, Traona, Dazio, Ardenno ed anche di Delebio, Morbegno, Valmasino, Sondrio, Lanzada, come pure di Tresivio, Ponte, Chiuro, Tirano, Grosio, Lovero, Livigno ed altri paesi, nonché valchia-vennaschi di Samolaco e Novate Mezzola.

fonte: vaol.it

Valtellina: Torna il Giro d’Italia a Maggio 2011

Il Giro d’Italia è una ghiotta opportunità per la promozione turistica della Valtellina. Un’opportunità unica da cogliere al volo e da non sprecare. Questo il messaggio forte e chiaro espresso da Angelo Zomegnan, organizzatore principe della corsa rosa, nella sala consiliare della Provincia di Sondrio nel corso di una conferenza stampa di presentazione delle due tappe valtellinesi del Giro d’Italia 2011 (Sondrio e Morbegno).

Diciassettesima tappa: 25 maggio, Feltre-Sondrio, km 246.
Diciottesima tappa: 26 maggio, Morbegno-San Pellegrino Terme, km 147.

fonte: ilgiorno.it

La Valtellinese Elena Curtoni regina mondiale del Super-G

Ventiquattro anni dopo Deborah Compagnoni, e dopo che le precedenti gare in terra elvetica non le avevano dato modo di mostrare per intero il suo potenziale, Elena Curtoni, 20 anni compiuti giovedì, di Cosio, regala a se stessa, allo sci azzurro e anche alla Valtellina, dove ha coltivato il suo talento, un titolo mondiale juniores.

È quello di Super-G, proprio la disciplina che l’ha rivelata al grande pubblico, grazie al recente decimo posto conseguito a Cortina in Coppa del Mondo.

È stata questa la sua ultima gara nel settore Giovani e l’addio non poteva proprio essere migliore.

fonte: laprovinciadisondrio.it

Bresaola della Valtellina: l’incontro tra gusto e salute

Vi siete mai chiesti perché le cose buone fanno male? Quale diabolico disegno ultraterreno può mai sottendere a questa dura legge? Si tratta forse soltanto di una preferenza psicologica verso il proibito, o ci sono motivazioni più concrete?

La necessità di dover assumere i nutrienti per sopravvivere, ha fatto sì che la predilezione alimentare fosse rivolta nell’antichità verso quei cibi che contenessero una maggiore quantità di grassi, di zuccheri e di proteine, proprio per poter accumulare le riserve per fronteggiare i periodi di carestia.

Oggi i tempi sono cambiati e problemi di reperimento del cibo non ce ne sono più, ma il patrimonio genetico è rimasto lo stesso, e ci ritroviamo così con questo retaggio ancestrale, costretti a dover rinunciare alle infinite sollecitazioni di un ambiente caratterizzato da una patologica sovrabbondanza di risorse alimentari.

Ma per fortuna a questa regola esistono delle eccezioni, nel senso che esistono anche alimenti buoni e non necessariamente nocivi per la salute. E una di queste eccezioni secondo noi è proprio la bresaola. Un alimento gustoso e al tempo stesso leggero, nutriente e povero di grassi. Basti pensare che 100 grammi di bresaola contengono solo 150 Kcal, ma danno un notevole apporto nutrizionale in termini di proteine (32 grammi), sali minerali (sodio: 1597 mg, potassio: 505 mg, fosforo 168 mg) e anche di vitamine.

Un alimento forse non giustamente valutato o a volte addirittura snobbato dalle tavole italiane. Ed è proprio a questo prodotto che vogliamo dedicare l’attenzione del presente articolo, per capirlo un po’ meglio e rivolgere ad esso le considerazioni che merita.

Leggi i dettagli qui

fonte: lavinium.com

I vini d’alta quota: Valtellina Superiore e Sfursat.

Una delle zone più note dal punto di vista paesaggistico e gastronomico che riesce sempre a stregare, grazie all’area di terrazzamenti più grande d’Europa. Stiamo parlando della Valtellina, dove la produzione di vino pregiato è antichissima e dove insistono addirittura due Docg, lo Sforzato di Valtellina e il Valtellina Superiore. Il Valtellina è un vino rosso importante ottenuto da nebbiolo e affinato in legno mentre lo Sfursat nasce dalle medesime uve ma sottoposte ad appassimento per almeno 100 giorni negli storici “fruttai”, in maniera simile a quanto accade per l’Amarone della Valpolicella ma con esiti meno imponenti e spesso maggior finezza nonostante le gradazioni alcoliche spesso elevate.

fonte: businesspeople.it